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In un contesto come quello digitale caratterizzato da continue trasformazioni ed evoluzioni, molti strumenti di comunicazione e marketing tendono a seguire delle mode momentanee costituite da veloci ascese e altrettanto fugaci sparizioni (qualcuno utilizza ancora Snapchat?)
Non è questo il caso della posta elettronica che conta ad oggi oltre 3,2 miliardi di account a livello mondiale, una cifra di gran lunga superiore a quella di alcuni tra i social media più popolari della nostra epoca, come Facebook o Twitter.
Per questo motivo l’email marketing e, in particolar modo le newsletter, rivestono un ruolo davvero cruciale per le aziende.
A chi si chiede dunque se nel 2021 ci sia ancora bisogno di una newsletter, la risposta è indubbiamente “si!”.
Certo… non tutte le newsletter sono efficaci e ben strutturate allo stesso modo. E non tutte le newsletter ottengono gli stessi risultati. Abbiamo pensato quindi di iniziare un viaggio alla scoperta di alcuni esempi di newsletter vincenti da cui poterti lasciar ispirare per trovare qualche spunto interessante.
Cos’è una newsletter aziendale?
Le newsletter sono definite come “email che vengono inviate ai clienti per mantenere vivo il loro interesse e incrementare la fidelizzazione, rispondendo dunque all’esigenza di coltivare e consolidare una relazione tra il brand e un cliente già acquisito.”
L’obiettivo primario di una newsletter non è dunque quello di convertire e stimolare un potenziale cliente a trasformarsi in acquirente (cosa che può comunque succedere) quanto piuttosto di mantenere solida e dinamica la conversazione tra cliente e brand. Proprio a causa della sua natura relazione le newsletter godono solitamente di tassi di apertura ben più elevati rispetto ad altri tipi di email promozionali.
E questo vantaggio non può non essere sfruttato da un brand. Ma attenzione: non per questo motivo bisogna creare una newsletter a tutti i costi anche senza avere nulla di interessante o utile da comunicare!
Una newsletter infatti è in grado di esprimere al massimo le sue potenzialità e benefici se riesce nel suo intento di instaurare una comunicazione intima e ingaggiante con il cliente, facendolo sentire parte di una comunicazione esclusiva.
Permission marketing
Le newsletter fanno parte di quella tipologia di marketing definita “permission marketing” che si contrappone al cosiddetto “marketing di interruzione”. Il marketing del permesso infatti prevede una comunicazione con il destinatario del messaggio solo dopo aver ricevuto il suo consenso e la sua autorizzazione per poterlo fare. In questo modo si evita di interrompere il potenziale cliente mentre è impegnato nelle sue attività, bombardandolo di comunicazioni e pubblicità che non ha alcun interesse di ricevere.
Questo discorso si lega imprescindibilmente con una visione del marketing che si è modificata in modo radicale nel corso dell’ultimo decennio. Non più un marketing finalizzato a evidenziare la presenza del brand ad ogni costo e, ahinoi, molte volte a costo di suscitare un sentimento di rifiuto e di rigetto da parte del consumatore. Quanto piuttosto un marketing impegnato a consolidare la presenza del brand quando il consumatore davvero ne ha bisogno e vuole far parte della sua comunicazione. E ci teniamo particolarmente a sottolineare questo carattere di volontà da parte del consumatore.
Pensiamo per esempio al content marketing e al branded content: delle forme di marketing pull che devono attrarre le persone con dei contenuti interessanti e stimolanti capaci di andare oltre l’autoreferenzialità della marca stessa.
Un “contratto” pieno di aspettative
Sono tanti i benefici per i brand nel creare una newsletter aziendale vincente. Tuttavia, dobbiamo ricordarci che si tratta di una sorta di contratto in cui il massimo potere lo detiene pur sempre il cliente: può infatti decidere di annullare la propria iscrizione al servizio in qualsiasi momento.
Dando il permesso a ricevere email inerenti a quel brand, il consumatore compie dunque un vero e proprio atto di fiducia nei confronti dell’azienda, aspettandosi di ricevere comunicazioni che possano essere utili, interessanti e, soprattutto, personalizzate.
Se il sito web di un’azienda è infatti una “zona pubblica” che manca di personalizzazione e i canali social costituiscono una “zona sociale” in cui gli utenti fanno parte di una comunità, un account email è invece una risorsa personale dell’utente. E costituisce indubbiamente il contatto più stretto che il marketing possa avere con il suo target di riferimento. Per questo la personalizzazione delle newsletter è un elemento cruciale: comunicazioni fredde, incolore, istituzionali raramente portano a newsletter efficaci e vincenti.
Inoltre, l’aspettativa di chi è iscritto al servizio implica la creazione di newsletter che sappiano essere interessanti e di valore per chi le fruisce. Avendo in un certo senso il coltello dalla parte del manico, il cliente non può in alcun modo essere deluso!
Dal momento che le aziende possono essere di vari tipi (e-commerce, servizi etc), è difficile generalizzare sulle caratteristiche che rendono una newsletter aziendale vincente. Per questo motivo abbiamo selezionato alcuni tra le migliori newsletter aziendali che possano fungere da ispirazione per voi per creare una newsletter.
Esempi di newsletter aziendali vincenti
In questo spazio passeremo in rassegna le migliori newsletter di diverse tipologie di aziende: e-commerce, negozi di abbigliamento, agenzie o media company che vendono servizi.
Newsletter per l’ e-commerce: i prodotti al centro
Per quanto riguarda l’e-commerce, una comunicazione in newsletter dovrebbe mettere in risalto i benefici e i vantaggi per i fedelissimi dell’azienda, come appunto chi è iscritto alla sua newsletter. Quindi sconti, promozioni particolari, punti fedeltà sono tutte iniziative viste di buon occhio dai consumatori.
Inoltre, se per esempio un cliente ha acquistato scarpe sneakers da Adidas, probabilmente anche in futuro sarà interessato a prodotti simili e non a scarpe più eleganti. Per questo motivo è fondamentale saper proporre ad ogni cliente i prodotti che più si avvicinano al suo gusto, determinato dagli acquisti precedenti.
Importante poi che le call to action siano ben evidenti e facilmente strutturate. In modo da garantire una visualizzazione che possa essere la più agevole possibile per l’utente da mobile.
Ecco il primo esempio di newsletter da cui abbiamo deciso di partire, la newsletter di Adidas:
Anche l’acquisto di tecnologia e device può seguire pattern simili. Ecco il secondo esempio di newsletter che vi proponiamo, la newsletter targata Apple:
La newsletter di Adidas, come si nota chiaramente, è focalizzata soprattutto sul prodotto e, dunque, l’acquisto.
Anche la newsletter di Apple segue questa tipologia di struttura, tuttavia ogni email è incorniciata in un contesto più generale come può essere un’occasione festiva come San Valentino. Un e-commerce potrebbe dunque nella sua newsletter essere maggiormente focalizzata sulla brand image piuttosto che sulla vendita del prodotto.
Newsletter per agenzie, magazine e giornali: i contenuti al centro
Una newsletter potrebbe però servire anche per pubblicizzare i contenuti che vengono diffusi per esempio attraverso il blog da un’azienda. In questo specifico caso giornali, riviste, magazine, agenzie o media company potrebbero dare vita a newsletter che abbiano lo scopo di veicolare traffico verso il sito dell’azienda e verso il suo content marketing.
Ecco un esempio:
Ognuna di queste notizie è cliccabile e rimanda al sito del magazine per leggere la notizia e dunque l’articolo nella sua completezza. Ma attenzione… una newsletter potrebbe anche diventare un vero e proprio progetto editoriale a se stante.
Quindi non più una semplice ripresa degli articoli o contenuti pubblicati durante la settimana, bensì la creazione di contenuti originali e inediti.
E questo è quello che abbiamo fatto noi di VOIS con la nostra newsletter, anzi sarebbe meglio dire, la nostra podletter.
Non solo testo: le newsletter in audio
Una newsletter aziendale non deve essere obbligatoriamente solo testo, immagini e video. Oggi, in seguito alla forte esplosione dei podcast in Italia negli ultimi anni, una newsletter può prendere anche le sembianze del formato audio. Ed è quello che abbiamo fatto noi con la podletter.
All’interno della podletter – una newsletter in audio – realizziamo un’analisi lucida e scrupolosa sugli ultimi trend del mercato audio globale. Una podletter che si rivolge sia ad ascoltatori semplicemente interessati al mondo dei podcast sia a CEO, CMO, marketing manager, brand manager, artisti e figure chiave aziendali in cerca di nuovi strumenti e metodi di comunicazione per i loro brand.
La podletter ruota ovviamente intorno al podcast e al mondo audio. Ma non si configura come una semplice ripresa dei contenuti pubblicati all’interno del nostro blog. Diviene invece un vero e proprio strumento editoriale con contenuti nuovi ed inediti.
Tuttavia, dal momento che crediamo fortemente nella condivisione di conoscenze che possano dare vita a contenuti interessanti, nel corso dei mesi abbiamo scelto di rendere la nostra podletter pubblica e disponibile all’ascolto per chiunque ne abbia l’interesse.
Nelle varie puntate, che sono pubblicate ogni due settimane, affrontiamo i temi più caldi riguardanti il mondo dei podcast, con un particolare occhio di riguardo per le nuove tendenze globali.
E così in uno degli ultimi episodi abbiamo parlato di Clubhouse, il nuovo social media completamente audio che sta facendo letteralmente impazzire il mondo intero.
La podletter è disponibile su tutte le principali piattaforme di ascolto, tra cui Spotify e Apple Podcast.
Conclusioni
Sebbene la nostra podletter non costituisca più una newsletter in senso stretto, essendo disponibile anche per i non iscritti al servizio, può sicuramente fornire uno spunto interessante per ripensare ad una newsletter in formato audio. Infatti una newsletter può essere molto di più che testo, immagini o video.
Le potenzialità dell’audio oggi vengono sfruttate su più strumenti: social, podcast, newsletter, blog. E pensare ad una newsletter originale e che davvero sappia veicolare valore e utilità è fondamentale per le aziende, soprattutto oggi.
Se pensate che ogni 12 mesi produciamo 8 milioni di nuove canzoni, 2 milioni di nuovi libri, 16.000 nuovi film e 30 milioni di blog post, capite subito come sia impossibile nello spazio-tempo che conosciamo avere abbastanza tempo per valutare il potenziale di ogni nostra scelta, per leggere ogni dato che riceviamo e andare a caccia di quello che cerchiamo.
La differenza tra annegare in questo flusso di comunicazione e uscirne invece vincitori sta proprio nel modo in cui trasformiamo quei dati in informazioni. Di come li filtriamo, interpretiamo e uniamo i puntini.
La newsletter non è solo un’email, è molto di più. Quindi siamo sicuri che, si, le newsletter aziendali hanno ancora senso nel 2021. E speriamo di averti dato qualche spunto interessante per creare una newsletter oggi.