Indice
- Fabrizio Mele: un fan dei podcast della “prima ora”
- I vantaggi e i benefici del podcast come medium
- Il podcast di Alessandro Barbero: lezioni e conferenze di storia
- Così Fabrizio Mele ha catapultato il prof. Barbero in cima alle classifiche dei podcast
- Così il podcast ha ampliato la popolarità di Barbero anche tra i più giovani
- Un perfetto esempio di successo di content curation
- Il futuro del podcast di Barbero e di Fabrizio Mele
- I consigli d’ascolto di Fabrizio Mele
Quando la prima puntata de “Il podcast di Alessandro Barbero: lezioni e conferenze di storia” è stata pubblicata nell’ottobre del 2018 in pochi – incluso l’autore stesso o come preferisce essere chiamato “il curatore del podcast”, Fabrizio Mele – si aspettavano il successo straordinario che questo prodotto audio avrebbe raggiunto nel corso dei mesi successivi.
Eppure Fabrizio, senza rendersene conto, con “Lezioni e conferenze di storia” aveva concretizzato un’idea semplice ma al tempo stesso geniale e assolutamente innovativa. Un’idea che ha rappresentato una vera e propria formula magica, in grado di macinare ascolti, prestigio, autorevolezza e di divenire un punto di riferimento nel panorama del podcasting italiano.
Proprio la settimana scorsa abbiamo avuto il piacere di intervistare Fabrizio Mele per scoprire gli ingredienti segreti di questa “formula magica” ma anche per capire meglio come è nata l’idea alla base del suo podcast e quali strategie consiglia ai nuovi podcaster per permettere al proprio podcast di scalare le classifiche.
Nel corso di questa chiacchierata abbiamo anche affrontato il tema della “content curation” e delle possibilità che si aprono ogni giorno di più per i migliori podcaster italiani nel mondo dell’influencer marketing e della comunicazione.
Fabrizio Mele ci ha anche dato delle preziose anticipazioni sul futuro del suo podcast e della sua attività da podcaster. Ma non vogliamo prendere ulteriore tempo: è ora di lasciare la parola alla nostra intervista. Buona lettura!
Fabrizio Mele: un fan dei podcast della “prima ora”
Fabrizio Mele ha 28 anni e nella vita è uno studente di ingegneria informatica all’Università degli studi di Brescia. A partire dal 2018 è diventato però una delle figure più riconosciute nel panorama del podcast italiano grazie a “Lezioni e conferenze di storia”, il podcast senza fini di lucro in cui sono raccolti gli audio delle conferenze del professore Alessandro Barbero.
Ciao Fabrizio. Come ormai metà degli italiani siamo fan de “Il podcast di Alessandro Barbero: lezioni e conferenze di storia” e quindi è davvero un onore averti qui. Per iniziare volevamo chiederti quando e come hai scoperto Alessandro Barbero e più in generale il mondo dei podcast?
La mia scoperta di Alessandro Barbero risale al 2016. Digitalia, uno dei miei podcast preferiti, aveva segnalato un podcast sulla comunicazione, ospitato dal Festival della Mente. Mi ricordo che accanto a quella conferenza sulla comunicazione ce n’era una che si chiamava “Come scoppiano le guerre – la guerra delle Falkland” di un tale Alessandro Barbero. Da lì nel giro di poche settimane mi sono talmente appassionato al racconto della storia di Barbero da ascoltare ben due volte tutte le sue conferenze. Stanco di dover scaricare ogni volta l’MP3, ho pensato di fare un podcast che è nato dunque inizialmente a scopo prettamente personale.
In generale invece, i podcast li ho scoperti nel 2010. Il podcast che mi ha fatto innamorare del medium è Digitalia. Ed è anche quello – insieme a “Tecnica Arcana” – che mi ha formato proprio sul mondo dei podcast.
I vantaggi e i benefici del podcast come medium
Anche nell’esperienza di Fabrizio Mele emergono quelle caratteristiche – di cui noi di VOIS abbiamo più volte parlato – che rendono il podcast un medium originale e differente rispetto a tutti gli altri strumenti di comunicazione e marketing in circolazione.
Secondo Fabrizio “ogni podcast è particolare a modo suo. Per esempio, il podcast di Alessandro Barbero appassiona molto perché il suo protagonista è un divulgatore che narra la storia in maniera avvincente e interessante. Ci sono altri podcast che invece appassionano per altri motivi.” Al di là delle differenze nei contenuti tra i vari podcast ci sono delle caratteristiche fondamentali che per Fabrizio Mele rendono il podcast uno strumento di comunicazione davvero vincente:
- Il podcast genera un clima di intimità con gli ascoltatori
“Una delle caratteristiche fondamentali di un podcast per me è la sua capacità di creare un clima di intimità con l’ascoltatore. Ascoltare un podcast può essere un’attività molto più intima del guardare un video su YouTube. Un podcast che è in grado di sfruttare questo vantaggio crea aggregazione e vicinanza con gli ascoltatori. Nonostante paradossalmente tu come creatore non hai modo di parlare direttamente con gli ascoltatori e tu come ascoltatore invece non vedi chi sta parlando, non sai che faccia abbia. Io, per esempio, ho scoperto molto dopo che faccia avesse Barbero.”
- Il podcast essendo basato esclusivamente sull’udito mette in moto l’attenzione e l’immaginazione degli ascoltatori
“Il fatto che tu dedichi un solo senso – in questo caso l’udito – fa sì che la concentrazione nell’ascolto sia totale. Ma non solo: permette anche di immaginare la storia o banalmente il viso della persona che parla, i dettagli del suo racconto secondo la percezione e la sensibilità propria di ogni ascoltatore. L’immagine della storia la crei tu”
Il podcast di Alessandro Barbero: lezioni e conferenze di storia
Passiamo adesso al podcast di Alessandro Barbero, di cui ci ha già accennato qualcosa. Quando hai iniziato a fare questo podcast avevi uno scopo in mente o si trattava di un progetto nato per te – per appunto non dover scaricare ogni volta le puntate – e poi è successo che in realtà questa tua esigenza fosse quella di molte altre persone, visto che il podcast è divenuto col tempo molto popolare.
In origine era ad uso prettamente personale. Ho scelto come strumento il podcast perché ascoltandone molti da ormai parecchi anni volevo capire da vicino come funzionasse questo strumento capace di rapire la mia attenzione ogni volta. All’inizio l’obiettivo era dunque molteplice: da una parte la voglia di rendere la fruizione dei contenuti di Barbero più comoda e agevole – soprattutto per me – e dall’altra il desiderio di giocare con uno strumento che fino a quel momento avevo solo ascoltato da spettatore.
Che effetto ti fa essere costantemente ai primi posti delle classifiche, sopra a personaggi ben più popolari e famosi come Fedez o podcast realizzati da grandi compagnie (Spotify Original, Gli Ascoltabili)?
All’inizio non dico che mi sono spaventato ma mi sono dovuto fermare per capire cosa stesse succedendo. Addirittura una volta una persona ad una conferenza di Barbero mi ha chiesto una fotografia, avendomi riconosciuto per la voce. E ovviamente all’inizio questi episodi un po’ mi destabilizzavano.
Sicuramente mi fa molto piacere, perché mi piace molto l’idea di aver creato un contenuto che può tornare utile a più persone e che può migliorare anche la giornata di qualche ascoltatore.
Il 15% degli ascolti del mio podcast provengono infatti dall’estero. E all’inizio di quest’anno sono stato curioso di sapere cosa significasse per gli italiani all’estero ascoltare il mio podcast. Molte persone mi hanno scritto dicendomi che il podcast li aveva aiutati a superare un momento difficile durante la pandemia e a farli sentire vicini all’Italia nonostante la distanza. E queste sono soddisfazione davvero gratificanti che ti rendono felice.
Ti aspettavi questo successo?
Assolutamente no. Inizialmente l’avevo postato in un gruppo di appassionati di Barbero su Facebook. Io pensavo che non ci fosse un “pazzo” come me disposto ad ascoltare le conferenze di storia durante i tragitti in macchina o in qualsiasi altro momento della giornata. A quanto pare invece prima centinaia, poi migliaia e poi decine di migliaia di persone al giorno ascoltavano proprio questi contenuti.
Così Fabrizio Mele ha catapultato il prof. Barbero in cima alle classifiche dei podcast
Come si fa ad arrivare ai primi posti della classifica? C’è stato un avvenimento in particolare che ha fatto crescere gli ascolti del tuo podcast esponenzialmente?
Sicuramente c’è stato un interruttore magico quando a marzo del 2019 ho deciso di rendere le pubblicazioni del mio podcast regolari. Prima di quel marzo infatti non programmavo le pubblicazioni del mio podcast ma pubblicavo i vari episodi in maniera casuale. A partire da marzo ho iniziato invece a pubblicare un episodio una volta a settimana. E da lì nel giro di qualche settimana la curva degli ascolti è aumentata vertiginosamente.
Un altro fattore che ha provocato una crescita degli ascolti è avvenuto nell’agosto del 2019, quando ho deciso per ogni episodio di creare un’introduzione con la mia voce. Questo elemento ha fatto comprendere alle persone che dietro questo progetto c’era una persona in carne ed ossa. E in secondo luogo gli ascolti sono iniziati ad aumentare. Ho interpretato questo aumento degli ascolti con un incremento del valore percepito del contenuto da parte degli ascoltatori. Quando senti che qualcosa ha un valore alto tendi a condividerla anche con altre persone.
Che consiglio ti senti di dare a chi ha già un podcast ma sta combattendo con non poche difficoltà per farlo conoscere a quante più persone possibili? Quali strategie ti sentiresti di consigliare?
I podcast che mi piacciono e che mi ritrovo ad ascoltare di più sono sempre quelli che nascono per passione. Se crei un buon contenuto – anche se hai pochi ascoltatori – sei comunque soddisfatto perché stai riuscendo a condividere una tua passione. Ed è secondo me quello che il podcaster deve cercare.
Un consiglio più spendibile è quello di trovare la propria nicchia. Marco Cappelli di “Storia d’italia, per esempio, è riuscito a trasformare la sua passione per la storia in un progetto molto forte che va al di fuori dal mainstream ma che – nonostante questo – si è ritagliato una propria nicchia specifica con moltissimi ascoltatori fidelizzati.
Altra regola d’oro è la costanza. Non ci si può aspettare di avere fin da subito tanti ascoltatori: la platea di persone che ci seguono e ci ascoltano va costruita e ampliata nel corso del tempo. E la regola d’oro per poterlo fare è pubblicare gli episodi costantemente.
Così il podcast ha ampliato la popolarità di Barbero anche tra i più giovani
Hai indubbiamente contribuito a ampliare enormemente la popolarità di Alessandro Barbero soprattutto nel target più giovane. Hai conosciuto di persona Alessandro Barbero e cosa ne pensa del tuo podcast?
Ho conosciuto Alessandro Barbero di persona nell’autunno del 2019 quando la responsabile comunicazione di Intesa Sanpaolo mi scrisse per invitarmi ad una conferenza di Barbero. Prima che iniziasse la conferenza sono stato introdotto al professor Barbero e così ci siamo conosciuti. Il prof. è stato molto curioso sul mezzo podcast. C’è da dire che lui non si è mai dedicato a questo progetto, avendo molti altri impegni in giro per tutta Italia.
Sicuramente ha notato anche lui che la sua popolarità è aumentata e al tempo stesso cambiata grazia a questo podcast. Rispetto a prima infatti molti più giovani lo fermano per strada, come lui stesso ha dichiarato in qualche intervista. E questo fatto è confermato anche dai dati di ascolto che posso ricavare da Spotify in cui osservo che una fetta considerevole di ascoltatori sono addirittura under 20. Grazie al podcast e alla sua presenza su Spotify c’è stato un meccanismo di feedback positivo che ha reso Alessandro Barbero ancora più conosciuto rispetto a quanto già non fosse.
Un perfetto esempio di successo di content curation
La “content curation”, ovvero cura dei contenuti, è il processo di selezionare, scremare e mettere in risalto ciò che ha veramente valore in un oceano di notizie e informazioni sempre più ampio e difficile da navigare. Nella cura dei contenuti ci si appoggia su contenuti prodotti da altri remixandoli secondo il proprio gusto, le proprie capacità e gli obiettivi che si vogliono raggiungere.
Puoi essere considerato un pioniere per questa tipologia di podcast in Italia. Si tratta di content curation a 360 gradi. Secondo te, l’idea alla base del tuo podcast è replicabile? Tu sei arrivato ad avere questo successo strepitoso quasi per caso. Ma la tua idea potrebbe essere replicata a tavolino per altri divulgatori?
Il mio podcast è già stato replicato più di una volta. Per esempio, Blu Notte di Michele d’Innella è un podcast che è fatto allo stesso modo del podcast su Barbero, riscontrando tra l’altro anche un ottimo successo. Mi è capitato poi più volte di conoscere delle persone che creano dei veri e propri podcast che sono delle raccolte delle migliori conferenze dei propri docenti e professori più apprezzati.
Non credo che nessuno finora sia riuscito a beccare il personaggio giusto. Mi è anche successo che un note scrittore e scienziato mi scrivesse per fare con lui quello che ho realizzato con Barbero. Poi alla fine dissi di no per motivi principalmente di budget e tempo a disposizione.
Secondo me dunque la mia idea è replicabile ma ci devono essere delle condizioni ben precise. Ci deve essere la formula magica che onestamente non so quale sia ma che Barbero rispetta indubbiamente. Barbero funziona molto – e qui concludo – anche perché parla di un argomento specifico che è sicuramente enorme ma molto specifico: la storia.
Uno Youtuber di successo che trasferisce e adatta i suoi contenuti in audio e dunque in podcast è in un certo modo un passaggio affine a quello che hai fatto tu con il podcast di Barbero. Si stanno aprendo numerose opportunità a livello di influencer marketing per i podcaster italiani. Il nostro podcast network VOISLAND vuole andare anche in questa direzione. Cosa ne pensi di questo fenomeno? Quali sono le possibilità per i podcaster più popolari, secondo te?
Per prima cosa non è sufficiente riversare il contenuto di un video in audio per realizzare un podcast. Perché ad un certo punto te ne accorgi che quello era in origine un video, magari a causa della qualità dell’audio o del modo in cui vengono affrontati gli argomenti. E secondo me in questo modo si perde la purezza del mezzo.
Mi è capitato di ascoltare un podcast che viene pubblicato contemporaneamente su YouTube e in audio. E mi è anche molto piaciuto. Ma c’è un difetto che mi ha fatto perdere la concentrazione durante l’ascolto: la qualità audio. Nonostante questa squadra avesse centinaia di euro di attrezzature e avesse fatto un notevole investimento in termini monetari si sentiva male. Secondo me è sbagliato sfruttare il mezzo a tutti i costi solo perché ora il podcast è popolare. Il podcast è un mezzo da curare. Le persone devono approcciarsi a questo strumento soprattutto nelle creazione con attenzione e soprattutto cercando di non replicare delle meccaniche tipici degli altri formati nel mondo del podcasting.
In VOIS stiamo osservando il trend per cui magari hai già dei contenuti come utente, dei contenuti pronti sotto forma di video o di libro, e oggi sai che c’è un mezzo in più, il podcast. Ovviamente questi contenuti devono essere riadattati al formato audio. Un trend sicuramente interessante.
Si assolutamente. Sono contenuti che devono essere convertiti.
Il futuro del podcast di Barbero e di Fabrizio Mele
Fabrizio, quasi al termine della nostra chiacchierata, ci ha poi rivelato due novità davvero interessanti. Parrebbe infatti che in futuro verrà realizzata dal prof. Barbero e da Fabrizio una puntata originale in esclusiva per gli ascoltatori del podcast.
Hai mai avuto il desiderio di chiedere a Barbero di realizzare una puntata originale in esclusiva per gli ascoltatori del tuo podcast?
Può essere che nei prossimi mesi succeda. Anche se non posso dire altro perché il progetto è ancora in fase di trattativa.
E in secondo luogo Fabrizio Mele sta anche pensando di creare in futuro un nuovissimo podcast originale.
Più volte hai ribadito che il tuo podcast non persegue alcuno scopo di lucro. Hai intenzione di mantenere il podcast come un “tuo hobby della domenica mattina” o hai in mente di creare un nuovo podcast magari monetizzabile?
La risposta è sì. Mi è venuta voglia di farlo e mi sono venute anche molte idee. Il problema fino ad oggi è che queste idee non sono riuscito a concretizzarle principalmente per mancanza di tempo ed energia da dedicare ad un nuovo progetto. Sarebbe uno spreco non dare il 100% al progetto nel quale credo e che voglio creare.
I consigli d’ascolto di Fabrizio Mele
Ecco quali sono i tre podcast (+ bonus) che Fabrizio Mele ci consiglia di ascoltare per l’estate:
- Innanzitutto, “Digitalia”. Si tratta del podcast italiano per eccellenza sulle notizie provenienti dal mondo della tecnologia. Si parla di tecnologia, di cultura legata alla tecnologia e di società legata alla tecnologia. Ogni episodio è lungo più di un’ora ma rimane molto leggero e godibile.
- Il secondo podcast che vi consiglio è “Limoni”, il podcast di Internazionale che in otto episodi racconta il G8 di Genova vent’anni dopo. Una storia che merita di essere raccontata e “Limoni” lo fa in maniera davvero eccellente.
- Il terzo podcast è “Scientificast”, il primo podcast a tema scientifico fondato in Italia, addirittura nel 2007. Il podcast è realizzato da scienziati e ricercatori.
- Il bonus è invece “Tecnica Arcana”. L’ultima puntata è stata pubblicata nel 2010. Si tratta di un podcast che parla di tecnologia e per me che mi sono appassionato di tecnologia in quegli anni è stato davvero prezioso. Non vale la pena ascoltare i temi legati più strettamente all’attualità perché ormai son passati più di dieci anni. Ci sono invece altre puntate interessanti e senza tempo. Quindi dateci un ascolto.
Ringraziamo Fabrizio per questa piacevolissima chiacchierata e aspettiamo tutti voi lettori nelle prossime settimane per nuove interviste. Vi possiamo anticipare che la prossima protagonista delle nostre interviste sarà Andrea De Cesco, una delle giornaliste di podcast più apprezzate e competenti del panorama italiano. A presto!