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Negli ultimi mesi, l’Intelligenza artificiale sta iniziando ad avere un impatto sempre più significativo sulla creazione di contenuti digitali. Grazie alla sua capacità di analizzare grandi quantità di dati e di apprendere dai modelli che identifica, l’Intelligenza artificiale sta rivoluzionando il modo in cui vengono prodotti e distribuiti i contenuti online. Anche nel mondo dei podcast, l’IA sta prendendo sempre più piede, aprendo la strada a nuove possibilità ma anche importanti rischi, che cercherò di analizzare nel dettaglio nei paragrafi qui sotto.
Il rapporto tra Intelligenza Artificiale e podcast
L’intelligenza artificiale sta trasformando il mondo dei podcast, modificando il modo in cui gli ascoltatori scoprono, ascoltano e creano contenuti audio. Sono diversi i benefici derivanti dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel settore dei podcast e nel paragrafo successivo li scopriremo uno per uno.
I benefici dell’Intelligenza Artificiale nel settore dei podcast
In primo luogo, l’Intelligenza artificiale sta migliorando la scoperta dei podcast. Con l’aumento del numero di podcast disponibili, i motori di ricerca basati sull’IA come Google e Spotify stanno utilizzando l’apprendimento automatico per suggerire podcast pertinenti in base alle preferenze di ascolto degli utenti. Inoltre, l’IA può aiutare gli ascoltatori a trovare contenuti specifici all’interno di un podcast tramite la trascrizione automatica e la marcatura dei contenuti.
Le maggiori possibilità sembrano però emergere nell’ambito della creazione di podcast. Non solo l’intelligenza artificiale è in grado di fornirci suggerimenti sugli argomenti da trattare nel podcast e aiutarci così a identificare contenuti di interesse per il nostro pubblico, ma può anche alleggerire e snellire tutto il lungo processo che dalla concezione di un’idea porta alla pubblicazione del podcast sulle piattaforme d’ascolto. Nichess.com, per esempio, può aiutare nel definire meglio il topic del podcast. Infatti, basterà inserire una breve descrizione dell’idea generale che si ha in mente all’interno della sezione “Podcast Topic Generator”, per ottenere così una lista di potenziali argomenti specifici per il podcast. Ad esempio, vuoi creare un podcast che parli di automobili. Inserendo una breve descrizione nella barra di ricerca, Nichess.com ti fornirà una lista di argomenti potenzialmente validi per il tuo podcast. Ad esempio “la storia delle automobili: dalle origini ad oggi”, oppure “le automobili che hanno fatto la storia nel cinema”, oppure ancora “il futuro delle automobili” e così via.
Chat GPT, invece, può scrivere dei testi sulla base delle idee che proponiamo. Potenzialmente, può dunque scrivere perfino le puntate dei podcast nel caso in cui gli venissero fornite delle istruzioni adeguate. Esistono poi algoritmi di intelligenza artificiale che possono anche creare immagini di copertina del podcast o illustrazioni dei differenti episodi. Del resto, queste possibilità riguardano l’intero mondo dei contenuti digitali, non solo il settore dei podcast. Sta infatti aumentando online il numero di articoli o contenuti sotto cui c’è espressamente detto che sono stati concepiti e scritti da un’intelligenza artificiale. Al momento sembra voler essere più una provocazione che una pratica standard. Ma nel futuro cosa accadrà?
Tornando ai nostri podcast, l’intelligenza artificiale può anche essere utilizzata per modificare automaticamente i file audio, ad esempio rimuovendo il rumore di sottofondo o regolando i livelli di volume di diversi altoparlanti. Tutto ciò potrebbe rivelarsi particolarmente utile nel settore del podcasting per migliorare la qualità complessiva del suono di un podcast. In altre parole, se usata correttamente, l’intelligenza artificiale può rendere il processo di editing molto più semplice e veloce. Uno tra i migliori strumenti in circolazione è Podcast Adobe, un tool di editing audio basato sull’intelligenza artificiale.
L’intelligenza artificiale è anche in grado di generare trascrizioni testuali basate sugli episodi del podcast. Questi testi, che l’IA è anche in grado di rendere efficaci da un punto di vista SEO, possono essere inseriti in un sito web apposito, migliorando così le possibilità di visibilità e dunque scoperta del contenuto podcast. In sintesi, incrementandone anche gli ascolti. Uno strumento valido in tale direzione è Podcastle.
Le soluzioni rese possibili dall’intelligenza artificiale come l’editing audio o le trascrizioni generate automaticamente possono sicuramente ridurre il processo di creazione di un podcast, dando ai podcaster più tempo per concentrarsi sulla parte creativa e sulla promozione del loro prodotto.
I rischi e i dubbi sull’uso dell’intelligenza artificiale nel podcasting
Al di là dei benefici, esiste tuttavia una certa preoccupazione sul rapporto tra IA e podcast. Molti temono che l’intelligenza artificiale possa portare alla standardizzazione dei podcast e alla perdita di originalità e creatività. Questa deriva potrebbe essere amplificata anche laddove gli algoritmi di ricerca promuovano solo i podcast che seguono uno schema predefinito, escludendo quelli che esplorano temi meno noti o che hanno un approccio più sperimentale.
In alcuni esempi poi, l’intelligenza artificiale viene utilizzata per creare un podcast dalla A alla Z. La voce, la narrazione e dunque il prodotto finale sono tutto merito di un’intelligenza artificiale, senza neppure l’intervento di un narratore o una voce umana. E allora in questo caso, il rischio di una deriva verso una standardizzazione e una perdita di originalità diviene molto più concreto.
Entrano poi in gioco delle questioni di carattere più filosofico. Può un’intelligenza artificiale sostituirsi alla creatività, alle esperienze di vita, alla conoscenza di un essere umano in carne e ossa?
A mio parere, al momento attuale, l’intelligenza artificiale può rivelarsi un ottimo alleato per i podcaster indipendenti, quelli che registrano i podcast dalle loro stanze di casa. Può infatti aiutare a snellire le parti più noiose e ripetitive del processo che porta alla pubblicazione dei contenuti audio. Indubbiamente, può darci una mano anche nella fase creativa, ma rimango comunque convinto che, almeno in questa fase, il contributo umano di una persona sia ancora fondamentale. Il rischio se no è, come dicevamo, di ritrovarci contenuti simili tra loro e al tempo stesso di scarsa qualità. Per esempio, un testo scritto dall’intelligenza artificiale non presenta il grado di complessità e, in molti casi, attendibilità di un testo scritto da una persona reale. E lo stesso discorso vale per le grafiche o tutte quelle componenti creative che hanno assolutamente bisogno di un occhio umano.
Ma cosa ne pensano podcaster e ascoltatori del rapporto tra intelligenza artificiale e podcast?
La ricerca di Acast sull’impatto dell’IA sull’industria del podcast
Lo ha cercato di capire Acast, una società svedese di podcasting. Per scoprirlo, ha intervistato podcaster e ascoltatori dando vita a una ricerca, condotta nel gennaio 2023, che ha coinvolto un campione di 50 podcaster e quasi 300 ascoltatori negli Stati Uniti, tutti accomunati dal fatto di conoscere ChatGPT. Ecco cosa è emerso.
Tutti i podcaster intervistati (100%) e la maggioranza degli ascoltatori (85%) ritengono che sia etico per i podcaster utilizzare gli strumenti di intelligenza artificiale per creare podcast.
Ma i podcaster sono molto più propensi degli ascoltatori (rispettivamente 84% contro 36%) a credere che non dovrebbero esserci limiti al modo in cui i podcaster utilizzano gli strumenti. Circa la metà degli ascoltatori (49%) ritiene infatti che sia etico per i podcaster utilizzare tali strumenti solo in determinati passaggi.
Questo dato ci può far supporre che gli ascoltatori temono in qualche modo che, a causa dell’intelligenza artificiale, possa venire meno quel legame autentico e intimo che si genera tra creator e ascoltatori. E che costituisce uno dei punti di forza del podcast stesso. Gli ascoltatori vorrebbero dunque che i podcaster siano agevolati dall’IA nella creazione del podcast. Ma non che l’intelligenza artificiale sostituisca completamente la creatività e il tocco umano del podcaster.
Attualmente, la maggior parte dei podcaster (84%) e degli ascoltatori di podcast (57%) si aspetta che ChatGPT e strumenti simili possano migliorare la qualità dei contenuti dei podcast. Ma con una differenza: i podcaster dicono che l’intelligenza artificiale li renderà “molto migliori”, mentre gli ascoltatori ritengono che renderà i contenuti solo”leggermente migliori”. Anche in questo caso, dunque, un timore espresso dagli ascoltatori che dovrebbe portare i podcaster ad onorare la fiducia riposta in loro da chi li segue.
I migliori podcast sull’Intelligenza Artificiale
L’intelligenza artificiale è uno degli argomenti più caldi di questi ultimi mesi. Non è dunque una sorpresa scoprire che sempre più podcast lo stanno affrontando come tema di dibattito e confronto. Ecco una mia personale lista di alcuni dei migliori podcast che parlano di intelligenza artificiale.
Per iniziare, consiglio Crash – La chiave per il digitale di Andrea Daniele Signorelli. Andrea è un giornalista e divulgatore che scrive da molti anni di digitale per alcune delle principali testate italiane (tra cui La Repubblica, Wired, Domani). E in questo podcast va alla scoperta dei lati più oscuri e affascinanti delle rivoluzioni apportate dalle nuove tecnologie digitali. Il suo podcast non parla solamente di tecnologia ma approccia anche i cambiamenti sociali derivanti da queste trasformazioni.
Con un approccio sicuramente più filosofico, c’è Daily Cogito, il podcast di Rick DuFer. Qui l’intelligenza artificiale viene affrontata soprattutto da un punto di vista sociale. Mettendo in evidenza cause, conseguenze, benefici e rischi dell’impatto dell’intelligenza artificiale nelle nostre vite. In primo piano anche l’attualità, con ad esempio una puntata dedicata al dibattito sulla sospensione da parte dell’Italia di ChatGPT.
Infine, ma non per importanza, consiglio anche il podcast Cose Molto Umane di Gianpiero Kesten, che tratta il tema dell’intelligenza artificiale in maniera più leggera, domandandosi per esempio come mai l’IA sbagli a scrivere le biografie o non sia in grado di disegnare gatti e mani.
Sperando di avervi dato qualche spunto di riflessione in più, ci sentiamo presto!