Pochi giorni fa in occasione del Festival della Comunicazione di Camogli il consulente di Nielsen IQ Giorgio Pedrazzini e la giornalista Andrea de Cesco hanno presentato gli ultimi dati sullo stato di salute del mondo dei podcast in Italia.
Ci sono dunque alcune novità estremamente interessanti rispetto all’ultimo aggiornamento risalente all’ottobre del 2020.
Novità che confermano una platea di ascoltatori in crescita e sempre più giovani e giovanissimi appassionati di podcast. Ma andiamo ad analizzare meglio questi dati nel dettaglio.
Gli ascoltatori di oggi sono i consumatori del domani
Secondo l’ultimo report di Nielsen per Audible, nel corso degli ultimi sei mesi gli ascoltatori di podcast (ovvero coloro che in questo arco temporale hanno ascoltato almeno un podcast) sono aumentati del 4%, che in valore assoluti si traduce in 14,5 milioni di italiani ascoltatori di podcast a fronte dei 13,9 dello scorso aggiornamento.
Di seguito gli ascoltatori di podcast espressi in unità di milioni dal 2018 ad oggi:
2018: 10,3 milioni
2019: 12,1 milioni
2020: 13,9 milioni
2021 (prima metà): 14,5 milioni
In aumento anche la percentuale di ascoltatori appartenenti ai cosiddetti Millennial (25-34 anni) e alla generazione Z (18-24 anni). Sono infatti questi due gruppi a rappresentare i maggiori fruitori di podcast in Italia. Nel caso dei GenZ l’aumento rispetto allo scorso anno è dell’8% (passando dal 67% al 75%).
Questi numeri confermano i recentissimi dati forniti dal report “Culture Next 2021” di Spotify da cui è emerso che il 36% dei Millennial e dei GenZ in Italia ha affermato di nutrire maggiore fiducia nei podcast che nei media tradizionali, inclusi telegiornali, giornali e radio nazionali.
Secondo questa analisi il podcast diviene un ottimo strumento per informarsi sulle vicende sociali del nostro tempo: a livello globale infatti il 62% dei Millennial e il 52% dei GenZ riferiscono di ascoltare i podcast per informarsi su questioni sociali.
Questo spaccato sui più giovani ci permette di capire che il podcast può diventare lo strumento più idoneo per raggiungere quella fetta di pubblico da sempre più restia alla fidelizzazione e ad un tipo di attenzione focalizzata.
Il podcast riesce laddove altri mezzi come appunto la tv o la radio falliscono. E questo aspetto può divenire un importante alleato per i brand che possono raggiungere un target “molto complicato” attraverso i branded podcast o le pubblicità su podcast (host-read ads o announcer-read).
Le barriere del podcast
Non è però tutto rose e fiori. E la nostra onestà sta anche nel parlare dei malanni che riguardano la salute del mercato dei podcast in Italia.
Se è infatti vero che gli ascoltatori di podcast in Italia sono ormai in costante crescita da quattro anni a questa parte, altrettanto vero è che non rappresentano ancora la maggioranza degli italiani.
Si tratta del normale andamento di un medium che, se ci pensiamo, sta ancora attraversando la sua fase di adolescenza o di un problema più serio?
Quel che è chiaro è che chi non ascolta podcast lo fa principalmente per due fattori:
- Non sa cosa sia un podcast e dunque non conosce questa tipologia di contenuti.
- Non sa dove ascoltare i podcast.
Entrambi questi fattori sono chiaramente legati ad un problema di conoscenza ed educazione nei confronti dello strumento. Noi di VOIS proprio per questo motivo abbiamo deciso spesso di non mettere al centro della nostra comunicazione i nostri prodotti o i nostri servizi, quanto piuttosto la diffusione di una conoscenza approfondita del podcast che permettesse a tutti sia di capire di che cosa si sta parlando quando si ragiona sui podcast sia di capire quale piattaforma utilizzare per ascoltarli.
Pensiamo che questa sia probabilmente la strada più opportuna per guarire il podcast da questo raffreddore.